I testi riuniti in questo libro sono tutti i testi liturgici pasquali che ci restano del II secolo, cioè i primi documenti in senso assoluto della Pasqua della Chiesa, dopo il Nuovo Testamento. Essi provengono tutti dall’ambiente dell’Asia Minore e rispecchiano la prassi pasquale quartodecimana, cioè delle Chiese che celebravano la loro Pasqua in un giorno fisso del mese, il 14 Nisan, seguendo in ciò una tradizione ereditata dall’Apostolo Giovanni. Il primo di questi testi e l’omelia intitolata Peri Pascha, cioè Sulla Pasqua, di Melitone vescovo di Sardi, scoperta poco più di una trentina d’anni fa in un papiro, notissima tra gli studiosi di liturgia e di patristica, ma ancora assai poco assimilata dalla nostra pastorale liturgica. Il secondo testo e l’omelia In sanctum Pascha, Sulla santa Pasqua, attribuita fin qui allo Pseudo-Ippolito di Roma. A queste due omelie ho fatto seguire la raccolta completa dei frammenti superstiti di tutte le opere di Melitone e i due frammenti del suo contemporaneo Apollinare di Gerapoli (Appendice I), nonché una brevissima omelia (detta dello Pseudo- Epifanio) composta, pare, con materiali desunti da Melitone (Appendice II). Non mi resta che affidare con amore queste pagine ai cultori della liturgia e della sua storia, con la speranza che attraverso questi testi, cosi fragranti ancora di fede e di fervore, possano, come e avvenuto a chi li ha raccolti e studiati, sentire palpitare il cuore della Chiesa antica.